How He Changed My Life

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CHOCOLATE_Kiss
view post Posted on 5/1/2012, 22:44     +1   -1




Fuori dalla finestra, una grigia e piovosa giornata d'autunno londinese sta imperversando sotto i miei occhi. La pioggia è talmente forte che anche gli enormi e secolari pini del mio giardino hanno deciso di piegare le loro chiome sotto la sua potenza.
-Signorina? E' tutto a posto?
Eccola di nuovo, quella melodiosa voce che, da ben quattro anni, risuona nelle miei orecchie.
-Si non ti preoccupare, è tutto a posto.
Mentre parlo usando un timbro monotono, i miei occhi continuano a fissare il paesaggio.
Piove come quel giorno, quel fatidico giorno che cambiò, per sempre e irrevocabilmente, la mia vita.
Tutto cominciò una sera, la sera del lontano 14 ottobre 1886...


La Luna e Le Pozzanghere

Clop, clop ,clop
Sono riparata sotto ad un lurido cartone in una strada di Londra. Nonostante sia al sicuro dalla pioggia che continua a cadere dalle nubi, i miei piedi - scalzi e lerci- vengono comunque bagnati dalle gocce che, ritmicamente, cadono una dopo l'altra dal lato sinistro del cartone.
Gli autunni londinesi sono sempre stati piovosi ma mai, come in quest'anno, era caduta così tanta acqua:lo dicevano tutti, perchè non crederci!?
Costretta a quella scomoda posizione per poter star sotto al cartone, sembro ancora più piccina e misera di quanto non lo sia già.
mi afferrò con le esili braccia le gambe magre e irrigidite dal freddo e incomincio a cantare una di quelle canzoncine sporche che ho imparato vivendo per la strada: cosa posso farci? non ne conosco altre! nessuno in vita mia me le ha mai insegnate.
Mentre continuo a cantare, un cane dall'aria spaesate e impaurita si viene a riparare vicino a me.
-E tu piccolino? Cosa ci fai qui?- chiedo interrompendo di botto il mio canto.
-Ma tu non hai una famiglia da cui tornare?- Il cane mi fissa e sembra che ,con quei suoi occhi glaciali, voglia rendermi partecipe della sua solitudine.
-Sei solo soletto anche tu eh? Non ti preoccupare: ci faremo compagnia noi due!Anche io non ho nessuno da cui tornare.- la fierezza con cui pronuncio la frase mal si sposa con il concetto che in essa esprimo.
Così trascino più vicino a me il cane il quale, senza farselo ripetere, appoggia il muso sulle mie gambe.

Eggià, nemmeno io ho una famiglia da cui tornare! penso fissando i piccoli schizzi che la pioggia emette al contatto con i ciottoli della strada.
Per 12 lunghi anni ho vissuto per strada conducendo una vita di stenti.
I miei genitori, come diceva la moglie del fornaio, erano due brave persone morte per la tubercolosi quando io avevo appena un anno.
Mio padre, uomo onesto e grande lavoratore, era stato il primo a lasciarci (il perchè la signora fornaia usasse il plurale non l'ho mai capito) mentre mia madre, morì 4 mesi dopo.
Tutti e due se ne sono andati senza nemmeno avere la cortezza di portarmi con loro. Ma no! in paradiso con me non ci vogliono stare...io devo rimanere in questo inferno!
Vissi di rapina, di elemosina e di qualche lavoretto che, occasionalmente, mi capitavano a tiro.
Dire di avere mai avuto almeno un amico sarebbe un'enorme bugia!
Quando vivi per la strada, quando non hai di che mangiare, non appena famigliarizzi con qualcuno il primo pensiero che ti viene in mente è come escogitare un piano per derubarlo!
Insomma una vera vita da randagia, la mia!

Dopo ore ed ore, la pioggia sembra essersi acquietata: per adesso di lei rimangono soltanto quell'odiosa puzza che infesta e strade e una miriade di pozzanghere sparse in ogni dove.
-Beh!-dico al cane- è stato bello conoscerti, ma ora devo andare, Sayonara!-
Così mi butto per la strada e cammino in cerca di un ponte dove poter passare la notte.
Cammino per una buona mezz'ora sotto la luce della luna che, riflessa dalle pozzanghere, sembra ancora più mistica e paurosa.
Sono scalza e ogni volta che poggio il piede per terra sento una fitta per il freddo, ma non è il momento per lamentarsi questo!
Mentre mi faccio forza, scorgo di lontano una carrozza che si avvicina e che ci fa un nobile da ste parti? penso sorpresa.
La carrozza procede velocemente finchè, giunta vicino, comincia a rallentare fino a fermarsi del tutto proprio di fronte a me.
Ma che vorrà questo? ripenso mentre, con gli occhi spalancati per la meraviglia, fisso la carrozza: tutta dipinta di nero, con tendine rosse, è trainata da due cavalli neri anch'essi e da un giovane cocchiere.
Le rifiniture delle ruote sono fatte stando attenti anche ai minimi dettagli.
In quell'istante la porta del passeggero si apre e, dall'oscurità dell'abitacolo, sento una voce dura e aggressiva domandarmi:
-Quanto volete a notte?- la domanda mi lascia sbigottita
-S-scusate? Cosa intendete dire?
-Intendo dire proprio questo: quanto volete a notte?
-No, mi scusi! Voi dovete avermi preso per una poco di buono, ma io non...
-SALI E ZITTA!-
Dall'oscurità, senza nemmeno farmi finire la frase, una grossa mano inguantata e viscida mi afferra e, con sgarbo, mi trascina nell'abitacolo.
-O MIO DIO!- faccio in tempo a gridare poi, tutto si fa buio.


to be continued.......
 
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Cristal Yunie
view post Posted on 6/1/2012, 10:57     +1   -1




CHE BELLA!!! chock continua! sai scrivere benissimo!!!!! :clap.gif: :clap.gif: :clap.gif:
 
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CHOCOLATE_Kiss
view post Posted on 8/1/2012, 09:51     +1   -1




Grazie mille :)
 
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La contessa del Millennio
view post Posted on 10/1/2012, 17:01     +3   +1   -1




Che bella!(disse senza neanche leggerla per pura pigrizia!)
 
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CHOCOLATE_Kiss
view post Posted on 10/1/2012, 21:31     +1   -1




La contessa è mooolto gentile! ahah cmq..ho appena notato che le cose pensate non sono venute in corsivo e non si distinguono dal pezzo narrato ma, per pigrizia, non le correggerò nemmeno io!
Tanto non lo leggete! e l'unica che l'ha letto davvero spero abbia capito lo stesso!
 
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the crocodile
view post Posted on 12/1/2012, 20:58     +1   -1




interessante! ma è proprio all'inizio =)
 
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CHOCOLATE_Kiss
view post Posted on 13/1/2012, 16:45     +1   -1




Grazie! beh...avrei appena finito di fare il secondo capitolo...lo devo solo riscrivere su internet!
 
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Cristal Yunie
view post Posted on 13/1/2012, 19:40     +1   -1




CITAZIONE (CHOCOLATE_Kiss @ 10/1/2012, 21:31) 
La contessa è mooolto gentile! ahah cmq..ho appena notato che le cose pensate non sono venute in corsivo e non si distinguono dal pezzo narrato ma, per pigrizia, non le correggerò nemmeno io!
Tanto non lo leggete! e l'unica che l'ha letto davvero spero abbia capito lo stesso!

Don't worry si capisce comunque! :hippy:
 
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fedearceus
view post Posted on 17/1/2012, 14:09     +1   -1




chocolate ma non puoi copiare e incollare?


Edited by FantaAngy - 17/1/2012, 14:53
 
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FantaAngy
view post Posted on 17/1/2012, 14:53     +1   +1   -1




CITAZIONE (fedearceus @ 17/1/2012, 14:09) 
chocolate ma non puoi copiare e incollare?

mmmmmmh... sei più arguto di quanto pensassi
 
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Cristal Yunie
view post Posted on 17/1/2012, 14:58     +1   -1




hahahahahahahaha!
 
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fedearceus
view post Posted on 17/1/2012, 14:58     +1   -1




perchè arguto?
 
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CHOCOLATE_Kiss
view post Posted on 17/1/2012, 20:57     +1   -1




ma l'ho scritta in cartaceo!
 
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CHOCOLATE_Kiss
view post Posted on 7/2/2012, 14:08     +1   -1




Secondo Capitoloooo

Te Verde

Sorseggio un delicato te verde mentre con la mente non penso a nulla. I miei occhi, vitei e stanchi, fissano il vuoto e non si muovo mai.
Chiunque mi guardi in questo momento potrebbe confondermi per una statua ingannato anche dal candore innaturale della mia pelle.
-Altro te verde, My lady?
La figura alta e nera che si trova la mio fianco ad un solo cenno di assenso del mio capo si china su di me e, con garbo ed eleganza, mi versa al te.
-Perchè si chiama te verde, Daniel?-domando senza nemmeno guardarlo, continuando a sorseggiare la calda bevanda.
-Per via del suo caratteristico colore, My lady-
Daniel risponde alla mia domanda senza alcun indugio, senza aver paura di ferirmi: ecco cosa distingue il mio maggiordomo da qualsiasi alta persona la mondo.
Lui non prova sentimenti e quindi, tutto ciò che mi deve dire lo dice che mi possa ferire oppure no. Stranamente però, la sua schiettezza e sincerità non mi offendono mai anzi, quasi mi rallegrano.
Ma ora vi chiederete: Cosa avrà mai detto prima Daniel di tanto offensivo da offendere la sua padrona!
Di fatto nulla: mi ha solo descritto il colore di un te che tutti possono vedere...ma sta proprio qui il punto.
Io sono daltonica: è una particolare malattia che colpisce l'apparato visivo e impedisce di vedere il rosso, il verde e tutti i colori da essi derivati. Sono nata così, e così morirò: senza mai aver potuto vedere un arcobaleno, senza vedere la realtà con i suoi veri colori...senza vedere ciò che gli altri vedono, o almeno in parte!
Rimmarrò per sempre così: imprigionata nel mio mondo a scala grigi.
Guardo l'anello sul pollice destro, quello che mi diede 4 anni prima il mio maggiordomo.
-Hai detto che anche il mio anello è verde...allora sono uguali?-mentre parlo con la solita voce monotona, mi accarezzo delicatamente l'anello.
-NO!- risponde Daniel con decisione mentre, piano, mi raggiunge dall'altra parte del tavolino.
Una volta li, si inginocchia al mio fianco e continua la frase con più delicatezza:
-La pietra del tuo anello è verde smeraldo, è il colore della tua anima TUA, e basta-
-Aahahha! Alla fine non posso vedere la mia anima nemmeno se ce l'ho sotto il naso tutti i giorni!- alzo lo sguardo e guardo Daniel
Così, per attimi eterni, fisso la più grande eccezione di tutta la mia vita: i suoi occhi.
Nonostante siano rossi, di un rosso scarlatto e quasi aggressivo, riesco stranamente a vederli.
Grazie a Daniel, io ho scoperto che cosa si il colore rosso, di che colore siano i miei lunghi e lisci capelli.
-La vedo stanca, my lady, vuole che l'accompagni in camera?-
-Si,grazie- dico senza staccargli gli occhi di dosso.
Con cura e grazie disumana mi prende per mano, mi aiuta ad alzarmi dalla sedia e mi fa strada verso la camera, passando per tantissime sale e corridoi.
Come mi è venuto in mente di fare la stanza per il te così lontana da camera mia?
Finalmente, dopo un lungo tragitto carico di pensanti silenzi, arriviamo.
-Ha bisogno di altro?- Daniel si rivolge a me con il solito tono garbato senza però mettere piede nella stanza.
-No puoi andare, faccio da sola grazie-
Così, dopo aver posato la sua delicata mano inguantata sul pomello della porta e dopo averla chiusa con un leggero rumore, rimango da sola soltanto in compagnia dei miei pensieri.
Prima di andare a dormire, mi avvicino alla specchio di fianco al mio letto.
Quando mi vedo riflessa, incomincio a passarmi la mano tra i capelli.
Ho scoperto il loro colore solo 4 anni fa e , da allora, non mi sono ancora mai stancata di guardarli e di immaginare come possano apparire belli e sgargianti agli occhi degli altri.
Mentre gli accarezzo, mi scosto la lunga frangia che, di solito, lascio ricadere sugli occhi.
Se non possono vedere bene la realtà, è inutile ternerli scoperti!
Questa volta però, faccio un'eccezione e lascio che guardino la mia immagine allo specchio.
Piccola, minuta e fragile, dimostro meno dei 17 anni che ho.
I miei grandi occhi plumbei, inespressivi accentuano ancora di più il candore della mia pelle.
Ho la carnagione ancora più chiara di un demone! penso diveritita e, per qualche istante, i miei occhi sembrano riempirsi di calore.
Dopo questo attento esame di me stessa, decido di iniziare a spogliarmi.
Mi tolgo i tacchi neri e l'anello di smeraldo che ripondo con delicatezza nel portagioie di fianco al letto.
Fatto ciò, incomincio a piano piano a sfilarmi il vestito verde acceso che mi aveva appena cucito Daniel il colore lo ha scelto lui, tanto per me sarebbe stato indifferente!
Mentre mi sfilo un calza però, mi fermo a fissare il segno sulla mia coscia sinistra.
Una grande stella nera dentro ad un cerchio sono impressi indelebilmente sulla mia bianca pelle.
 
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13 replies since 5/1/2012, 22:44   90 views
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